Scrivere...
Ho scelto il titolo per un breve racconto. Non cambierò argomento e non mi fermerò al titolo. Le idee sono chiare e voglio esprimerle. Non permetterò che i soliti ostacoli mi convincano a rinunciare. Subisco regolarmente i loro condizionamenti e, senza ribellarmi, accetto di conservare i miei pensieri ormai confusi. L'insoddisfazione mi spinge a cercare subito consolazione in una fruttuosa attività che da tempo ricopre un ruolo essenziale. Cambio foglio, preparo i pennarelli e disegno. Mi riesce più facile, posso essere spontanea e insieme riservata. E non mi serve correggere o cancellare ma solo modificare un colore con un altro colore. Disegno sempre gruppi di case inventate che diventano villaggi. Dai tetti spuntano numerosissimi comignoli che d'inverno fumano. Qualche villaggio è innevato. Da nove anni 'costruisco' case, torri, chiese, palazzi... Raramente nascono piante e mancano sempre i passanti. A volte i villaggi sono bui, spesso sono luminosi. Mi piacciono tutti ma prediligo i più vivaci. Quelli scuri sono suggestivi e misteriosi. Di sera qualche finestra si illumina. Pochi vedono i miei disegni e solo io so leggerli. Sono brevi storie fantastiche a cui non serve neppure un titolo.
9 gennaio 2025
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